
Come funziona il Bonus Giorgetti e chi può beneficiarne(www.torrese.it)
Il Bonus introdotto dalla Legge di Bilancio 2025, rappresenta una significativa innovazione nel rapporto tra lavoro e pensione.
Questa misura, già operativa e disciplinata dalla Circolare INPS n. 102 del 16 giugno 2025, consente ai lavoratori dipendenti sia del settore privato sia pubblico di percepire fino a 6.900 euro netti in più all’anno, esenti da imposte, direttamente in busta paga.
Il meccanismo alla base del Bonus Giorgetti prevede che chi sceglie di non esercitare il diritto alla pensione anticipata, continuando a lavorare, possa ricevere la quota contributiva IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) che normalmente viene versata all’INPS a suo carico. Questa quota, pari al 9,19% della retribuzione lorda, anziché essere accantonata come contributo previdenziale, viene convertita in un bonus netto aggiuntivo che il datore di lavoro versa direttamente nella busta paga mensile del lavoratore.
Il beneficio è accessibile a quei lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) o a forme sostitutive ed esclusive, che maturino entro il 31 dicembre 2025 il diritto alla pensione anticipata, sia essa flessibile (Quota 103) o ordinaria (ad esempio con almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, un anno in meno per le donne). La domanda per ottenere il bonus deve essere presentata telematicamente all’INPS prima della maturazione effettiva del diritto alla pensione anticipata.
È importante sottolineare che la somma percepita con il bonus è completamente esentasse ai sensi dell’articolo 51, comma 2, lettera i-bis) del TUIR, come confermato dalla circolare INPS. Inoltre, il datore di lavoro mantiene l’obbligo di versare integralmente la quota contributiva a suo carico, in modo che la posizione assicurativa del lavoratore continui a essere alimentata regolarmente per quella parte.
Impatti economici e previdenziali del posticipo
L’incentivo garantisce un immediato vantaggio economico: il lavoratore può beneficiare di un incremento mensile in busta paga che, per uno stipendio medio di 35.000-40.000 euro annui, può arrivare fino a 6.900 euro netti all’anno. Secondo le stime ufficiali dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, un lavoratore di 62 anni con una retribuzione annua di 40.000 euro potrebbe guadagnare circa 6.433 euro in più prolungando la sua attività lavorativa, mentre un 65enne con lo stesso reddito percepirebbe un incremento inferiore, intorno a 2.573 euro, data la minore finestra temporale prima del pensionamento di vecchiaia.
Tuttavia, questa scelta comporta un effetto negativo sul lungo periodo: la rinuncia a versare la quota contributiva IVS a carico del lavoratore implica una riduzione del montante contributivo individuale, con conseguente decurtazione proporzionale dell’assegno pensionistico finale. Il bonus non incide sull’importo della parte di pensione calcolata con il metodo retributivo, ma il mancato accantonamento contributivo negli anni interessati si traduce in una pensione mensile leggermente più bassa.
Questa misura si rivela quindi particolarmente vantaggiosa per chi intende restare in attività lavorativa per qualche anno in più, accumulando una liquidità immediata esentasse da destinare a progetti personali o familiari, o per sostenere spese correnti senza sacrificare il reddito.

Inizialmente riservato ai soli dipendenti del settore privato, il Bonus Giorgetti è stato esteso anche ai dipendenti pubblici, inclusi insegnanti, impiegati statali e altre categorie della Pubblica Amministrazione. Ciò amplia considerevolmente la platea dei beneficiari e sottolinea l’intento del legislatore di offrire maggiore flessibilità nel percorso di pensionamento.
Per accedere all’incentivo, il lavoratore deve presentare domanda all’INPS tramite il portale telematico o con l’assistenza di patronati, indicando la volontà di usufruire del bonus e impegnandosi a proseguire l’attività lavorativa. La domanda è revocabile una sola volta: chi decide di rinunciare al bonus e andare in pensione può farlo, ma non potrà rientrare successivamente nel beneficio.
L’INPS si impegna a comunicare l’esito della richiesta entro 30 giorni dalla presentazione, e in caso di accoglimento il bonus sarà erogato a partire dal mese successivo. Questo iter permette di pianificare con chiarezza e sicurezza il posticipo del pensionamento, con un supporto economico immediato.