
La coulrofobia - (torrese.it)
La coulrofobia è una fobia persistente e irrazionale, recentemente esplorata dalla ricerca scientifica. Cosa c’è da sapere
Essa deriva da fattori come esperienze negative e rappresentazioni mediali, e può manifestarsi con sintomi come ansia e evitamento. Gli studi hanno rivelato una maggiore incidenza nelle donne. La coulrofobia è un fenomeno che ha iniziato a destare l’interesse della comunità scientifica solo di recente.
Questa fobia, pur essendo poco conosciuta, ha radici profonde nella psicologia umana e nella cultura popolare. I sintomi possono manifestarsi in vari modi, dall’ansia a reazioni fisiche come sudorazione e battito cardiaco accelerato. La coulrofobia può svilupparsi per vari motivi, e recenti ricerche hanno identificato alcuni fattori chiave. Uno studio condotto da Tyson et al. nel 2023 ha evidenziato come esperienze personali negative e l’influenza dei media siano due tra i principali fattori scatenanti di questa fobia.
Cos’è la coulrofobia?
La paura irrazionale e persistente dei clown. In un contesto in cui i clown sono spesso rappresentati come figure di intrattenimento amichevoli, la loro natura imprevedibile, unita a un aspetto talvolta inquietante, può generare ansia e paura in molte persone.

Il termine “coulrofobia” deriva da due elementi: il prefisso “coulro”, che ha origini nel greco antico e si riferisce a chi cammina sui trampoli, e “fobia”, che significa paura. Questa fobia non è ufficialmente riconosciuta nel DSM-5, il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, ma può essere classificata tra le fobie specifiche. Le persone affette da coulrofobia tendono a mostrare una reazione ansiosa intensa in presenza di clown o anche solo alla loro anticipazione.
Molti individui possono sviluppare la coulrofobia a seguito di un’esperienza traumatica con un clown durante l’infanzia. I clown, con il loro trucco esagerato e i costumi colorati, possono apparire come figure minacciose, specialmente per i bambini. Un avvicinamento brusco o un’interazione inaspettata possono essere sufficienti a generare paura. I bambini, che hanno una percezione della realtà molto diversa dagli adulti, possono trovare inquietanti le espressioni esagerate e il comportamento strano di un clown. La paura di queste figure può risultare amplificata dall’aspetto grottesco dei loro trucchi, che mascherano le vere emozioni e l’identità dell’individuo
La rappresentazione dei clown nei media ha avuto un ruolo cruciale nel modellare la percezione pubblica di queste figure. Pellicole horror come “It” di Stephen King hanno trasformato i clown in simboli di paura e inquietudine. Questi film presentano clown malvagi che alimentano l’ansia collettiva, creando un’immagine distorta di ciò che un clown dovrebbe rappresentare. Non è raro che anche i bambini che non abbiano avuto esperienze dirette con clown sviluppino fobie semplicemente attraverso l’esposizione a queste rappresentazioni. La cultura popolare ha così contribuito a costruire un archetipo di clown che è tanto affascinante quanto spaventoso.
La ricerca sulla coulrofobia, sebbene ancora in fase embrionale, sta iniziando a fornire dati interessanti. Uno studio recente ha coinvolto un campione di 987 adulti, rivelando che circa il 27,6% di loro aveva paura dei clown, con una prevalenza maggiore tra le donne. Un altro studio condotto in Israele ha esaminato la paura dei clown fra i bambini ricoverati in ospedale, scoprendo che solo il 1,2% di loro mostrava segni di coulrofobia. Questi risultati suggeriscono che la preparazione e l’approccio dei clown medici, che utilizzano trucchi leggeri e un’interazione attenta con i piccoli pazienti, possano ridurre l’ansia associata a queste figure.