
Un borgo tra gli Appennini - (torrese.it)
Un borgo che, ogni anno, attrae numerosi turisti per via delle proprie bellezze naturali. Scopriamolo insieme
Incastonato tra le dolci colline della Ciociaria e le maestose montagne del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, si conferma come un gioiello storico e naturalistico nel cuore del Lazio. Questo borgo, noto anche come il paese dell’Orso Bruno Marsicano e del Tartufo Bianco, attrae ogni anno numerosi visitatori grazie alle sue bellezze paesaggistiche, culturali e gastronomiche.
Il borgo, con una popolazione di circa 1.584 abitanti, mantiene vive le sue tradizioni, dalla cucina tipica al folclore religioso, offrendo un’esperienza completa tra storia, natura e sapori autentici.
Il fascino storico e architettonico
Il nome Campoli trae origine dal termine medievale “campora”, che indicava i terreni coltivabili in quota, simbolo dell’antica vocazione agricola della zona. Nel Medioevo, il territorio era sotto il dominio della famiglia d’Aquino, con Landolfo I D’Aquino come signore delle terre di Albitum, Campoli e Settefrati. Successivamente, tra il XIV e il XVI secolo, Campoli Appennino fece parte della Contea di Alvito, un feudo del Regno di Napoli.

Il centro storico del borgo è un autentico scrigno di testimonianze architettoniche. Tra le più rilevanti spicca la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, di impianto medievale ma rimaneggiata con elementi barocchi nel XVII secolo, e la Chiesa di San Pancrazio Martire, edificata nel 1594, che custodisce le tradizioni religiose locali. La vera icona del paese è però rappresentata dalla torre medievale alta 25 metri, simbolo storico e principale attrazione, affiancata da resti dell’antica cinta muraria che raccontano la storia difensiva del borgo.
Campoli Appennino è celebre per la sua Festa del Tartufo Bianco e Nero, evento che si svolge ogni anno nel secondo e terzo weekend di novembre e che richiama un pubblico sempre più vasto. Dal 2010, il borgo ospita inoltre l’Area Faunistica dell’Orso Bruno Marsicano, un progetto innovativo co-realizzato con il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Questa riserva semi-libera, situata nella grande dolina carsica denominata “Il Tomolo”, consente l’osservazione di orsi in un habitat molto simile a quello naturale. Nel 2017 è stato inaugurato il Centro Orso, presso via Guglielmo Marconi, dove i visitatori possono approfondire la conoscenza di questo maestoso animale tramite un percorso multimediale e interdisciplinare.
I dintorni di Campoli Appennino offrono numerose opportunità per gli amanti della natura e della storia. A breve distanza si trova l’Acquedotto di Nerone, sito archeologico di grande rilievo in località Largo dell’Acqua. La vicina città di Sora, posta all’ingresso della pittoresca Val Roveto, è un altro importante punto di riferimento per escursioni e cultura.
Tra le bellezze naturali spicca il Lago di Posta Fibreno, protetto dalla riserva naturale omonima, dove si può ammirare un ecosistema unico. A breve distanza si trovano due tra i più suggestivi castelli della Ciociaria: il Castel Cantelmo di Alvito e il Castello di Vicalvi, entrambi testimonianze della storia medievale della zona. Non lontano, a circa 15 km, merita una visita Isola del Liri con le sue spettacolari cascate nel centro storico, sovrastate dal maestoso Castello Boncompagni-Viscogliosi.
Il territorio di Campoli Appennino è interamente inserito nel splendidamente conservato Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, che tutela un patrimonio naturalistico di inestimabile valore, dai boschi ai numerosi esemplari di fauna protetta.
Per chi desidera scoprire questo angolo autentico del Lazio, il Comune di Campoli Appennino offre informazioni turistiche e supporto. La cittadina è facilmente raggiungibile tramite la Strada Statale 666 di Sora e si trova a circa 650 metri di altitudine, con un clima temperato di montagna.