
Un borgo salvato dall'oblio - (torrese.it)
Un piccolo borgo che, nonostante i suoi soli tre abitanti, rappresenta un esempio unico di rinascita culturale e artistica
Un luogo che fino a pochi anni fa sembrava destinato all’oblio, ma grazie alla passione e all’impegno dell’artista Giorgio Sartoretti, è diventato un laboratorio a cielo aperto di arte, memoria e natura.
Gli appassionati di storia e archeologia rurale possono trovare lungo questi sentieri tracce di terrazzamenti agricoli, mulattiere e ponti in pietra, testimonianze di una civiltà contadina che ha modellato il territorio per secoli. L’ambiente è inoltre perfetto per chi ama la fotografia, il disegno o la meditazione nel silenzio, lontano dal caos cittadino.
Valleggia, un borgo tra arte e natura
Valleggia, frazione del comune di Montescheno, non dispone di bar, alberghi o negozi, né di infrastrutture turistiche tradizionali. Nonostante ciò, è tornato a vivere attraverso un progetto di riqualificazione artistica che ha trasformato tutto il borgo in una vera e propria esposizione permanente di opere d’arte. A dare nuova voce e vita a questo luogo è stato proprio Giorgio Sartoretti, artista e scrittore originario di Crevoladossola, che dopo una lunga esperienza milanese ha scelto di ritornare alle sue radici montane.

Con meticolosità e dedizione, Sartoretti ha restaurato edifici crollati, ha riattivato sentieri dimenticati e riparato muretti a secco, dando dignità alle pietre e alle strutture del borgo. La sua casa è diventata uno studio ricco di sculture, quadri e installazioni che si estendono lungo le viuzze in pietra, trasformando Valleggia in un museo all’aperto. Per questo motivo, i visitatori lo chiamavano affettuosamente “l’eremita di Valleggia”. Nonostante la sua scomparsa nel gennaio 2022, l’eredità artistica di Sartoretti continua a parlare attraverso le opere e i restauri presenti nel borgo.
Passeggiare per le stradine di Valleggia significa immergersi in un ambiente dove ogni angolo racconta una storia di arte e rigenerazione. I vecchi forni sono stati restaurati, le stalle adattate a rifugi per escursionisti e i lavatoi sono tornati a essere punti di incontro. Il borgo rappresenta oggi un esempio di come l’arte possa essere strumento di rinascita anche nei luoghi più isolati.
Oltre all’arte, Valleggia è immersa in una natura rigogliosa, a circa 800 metri di altitudine, che offre un paesaggio poco antropizzato e ideale per gli amanti dell’escursionismo. Dal borgo partono numerosi sentieri, adatti anche a famiglie con bambini allenati, che attraversano boschi di faggi, castagni e betulle, regalando viste panoramiche sulle valli circostanti e sulle cime delle Alpi Pennine.
Tra i percorsi più suggestivi si segnala il sentiero che collega Valleggia alla vicina Montescheno, passando per la frazione di Barboniga. Questo percorso, immerso nei boschi, è l’ideale per chi cerca tranquillità e paesaggi incontaminati. Un altro itinerario collega il borgo al Colle della Forcola, attraversando pascoli e alpeggi con viste spettacolari sul Pizzo Andolla. Inoltre, il percorso ad anello che unisce Valleggia alle frazioni superiori di Montescheno permette di scoprire antiche baite, ponti in pietra e resti di alpeggi abbandonati.
Valleggia, frazione di Montescheno nel Verbano-Cusio-Ossola, è raggiungibile in auto fino a Montescheno, da dove si prosegue a piedi lungo un sentiero di circa 20-30 minuti. Le stazioni ferroviarie più vicine sono quelle di Domodossola e Villadossola, con collegamenti taxi o mezzi privati per raggiungere il borgo.
Non essendoci strutture ricettive o punti di ristoro a Valleggia, è consigliabile portare con sé acqua e snack per la visita. A Montescheno sono disponibili alcune strutture di accoglienza per chi desidera fermarsi e scoprire la zona con calma e senza fretta.