
Un nuovo bonus per le famiglie italiane - torrese.it
Un nuovo bonus per tutte le famiglie italiane che scelgono di acquistare un impianto di riscaldamento a pompa di calore.
Un incentivo, una scadenza da tenere d’occhio, o semplicemente la voglia di risparmiare sulle bollette possono diventare il motore per scelte più sostenibili. Perché a volte la spinta per un cambiamento arriva da dove la si aspetta e il 2025 potrebbe essere l’anno giusto per voltare pagina.
Il bonus pompa di calore è una delle agevolazioni fiscali più interessanti per chi desidera sostituire l’impianto di riscaldamento con soluzioni efficienti e meno inquinanti. Un bonus destinato a tutte le famiglie italiane che hanno necessità di affrontare la spesa legata all’aggiornamento dei sistemi climatici casalinghi.
Bonus Pompa di Calore, come richiederlo
Le opzioni a disposizione delle famiglie italiane sono diverse, dal classico bonus ristrutturazione all’ecobonus, fino al Conto termico, senza dimenticare i numerosi bandi regionali. Per le abitazioni principali si arriva a una detrazione del 50%, che scende al 36% per le seconde case, cifre decisamente molto vantaggiose.

Le detrazioni possono essere richieste massimo entro la fine dell’anno correte, dopodiché scatterà una progressiva riduzione delle percentuali che durerà fino al 2027. Anche il superbonus ridimensionato resta valido per le parti comuni dei condomini, con percentuali fino all’80% per sostituzione dell’impianto di climatizzazione con pompe di calore.
La spesa detraibile può comprendere non solo l’acquisto e l’installazione della pompa di calore, ma anche gli interventi correlati, come opere murarie e idrauliche. Sono contemplate anche modifiche della rete di distribuzione e costi specifici per i professionisti assunti per l’incarico di aggiornamento o aggiunta dei sistemi termici casalinghi.
La detrazione verrà suddivisa in dieci rate annuali, sia che si tratti di persone fisiche che di imprese, a seconda del tipo di bonus utilizzato. Una novità interessante è inoltre il Conto termico, gestito dal GSE, che può coprire fino al 65% delle spese totali per i lavori di impianto.
La domanda si presenta online e se l’importo non supera i 5.000 euro si può ricevere l’incentivo in un’unica soluzione, evitando così le rate annuali. Questo strumento è accessibile anche per chi combina pompe di calore con impianti fotovoltaici o sistemi di autoconsumo all’interno di Comunità Energetiche Rinnovabili.
Le regioni italiane si stanno muovendo con bandi mirati, in Emilia-Romagna, per esempio, si possono ottenere fino a 6.000 euro per sostituire i vecchi impianti. Stesso tetto massimo anche in Campania, dove il contributo varia in base al tipo di impianto esistente e alla tecnologia scelta per la sostituzione.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che non sono più ammissibili gli impianti alimentati da combustibili fossili, in linea con la normativa europea attualmente vigente. Al contrario, sono agevolabili gli impianti ibridi concepiti per funzionare insieme in modo integrato, come caldaie a condensazione abbinate a pompe di calore.