
La compilazione del Modello 730 - (torrese.it)
La corretta compilazione del Modello 730 è fondamentale per ottenere i rimborsi. Ecco i passaggi da seguire
Con l’avvicinarsi della scadenza per la presentazione del Modello 730/2025, cresce l’attenzione dei contribuenti, soprattutto di coloro che hanno cambiato lavoro o sono prossimi alla pensione, sul rischio di perdere il rimborso fiscale spettante. Un elemento cruciale in questo meccanismo è il ruolo del sostituto d’imposta, figura chiave per la corretta gestione del conguaglio fiscale derivante dalla dichiarazione dei redditi.
Il sostituto d’imposta rappresenta un anello di congiunzione fondamentale tra il contribuente e l’Agenzia delle Entrate. Per i lavoratori dipendenti è solitamente il datore di lavoro, mentre per i pensionati coincide con l’ente previdenziale, spesso l’INPS. Il sostituto d’imposta è responsabile di effettuare il conguaglio fiscale: se dalla dichiarazione emerge un credito, è lui a restituirlo direttamente al lavoratore in busta paga o pensione, viceversa trattiene l’importo dovuto.
Cosa fare se si cambia lavoro, si va in pensione o si diventa disoccupati dopo aver presentato il Modello 730/2025
La variabile temporale del cambiamento del sostituto d’imposta è particolarmente delicata. Se infatti il contribuente presenta il Modello 730/2025 indicando un sostituto che non è più valido al momento del rimborso – per esempio perché ha cambiato datore di lavoro, è andato in pensione o è disoccupato – possono sorgere problemi nel ricevere il credito fiscale.

In questi casi, chi ha già inviato il Modello 730 deve presentare un Modello 730/2025 integrativo di tipo 2, con il quale si comunica all’Agenzia delle Entrate il nuovo sostituto d’imposta che si occuperà del conguaglio. Non è necessario rifare tutta la dichiarazione, ma solo integrare i dati relativi al sostituto.
Il precedente sostituto d’imposta deve inoltre inviare una comunicazione formale di diniego all’Agenzia delle Entrate per evitare di dover effettuare un conguaglio su un contribuente che non è più suo dipendente.
Nei casi in cui il cambio avvenga prima della scadenza per il rimborso, come un lavoratore che presenta il 730 a giugno sapendo che a settembre andrà in pensione, è necessario indicare il sostituto d’imposta in carica al momento della presentazione. Successivamente si può inviare un 730 integrativo per comunicare il cambio.
Dal 2024 è possibile presentare il Modello 730/2025 senza sostituto d’imposta, una soluzione pensata soprattutto per chi ha incertezze sulla propria situazione lavorativa o pensionistica. In questo caso il rimborso Irpef viene erogato direttamente dall’Agenzia delle Entrate, senza passare per il datore di lavoro o l’ente previdenziale.
Questa modalità, seppur con tempi di accredito leggermente più lunghi rispetto al rimborso in busta paga, consente di evitare complicazioni legate a cambi di lavoro o situazioni di disoccupazione.
I rimborsi derivanti dal Modello 730/2025 variano a seconda della data di presentazione e della presenza del sostituto d’imposta:
- Presentazione entro il 31 maggio: rimborso a giugno
- Entro il 30 giugno: rimborso a luglio
- Entro il 31 luglio: rimborso ad agosto
- Entro il 31 agosto: rimborso a settembre
- Entro il 30 settembre: rimborso a ottobre
Per i lavoratori dipendenti, il rimborso arriva direttamente in busta paga, mentre per i pensionati è accreditato con la seconda mensilità successiva alla presentazione del modello. Chi deve presentare il Modello 730/2025 e teme di cambiare lavoro o di andare in pensione nelle settimane successive alla presentazione dovrebbe:
- indicare sempre il sostituto d’imposta in carica al momento della presentazione;
- valutare la presentazione di un modello integrativo in caso di cambiamenti successivi;
- considerare l’opzione di presentare il 730 senza sostituto d’imposta per evitare problematiche legate al cambio;
- comunicare tempestivamente all’Agenzia delle Entrate eventuali variazioni del sostituto d’imposta per non perdere il diritto al rimborso.
Il rispetto di questi passaggi consente di garantire la corretta erogazione del credito fiscale, evitando ritardi o complicazioni burocratiche.