Il labirinto esiste, come nella leggenda - torrese.it
Direttamente dalla mitologia il labirinto di Arianna prende vita, ma non ti aspetterai mai di averlo a due passi da casa.
Ci sono luoghi che sembrano nascere dai racconti, sospesi tra realtà e mito, capaci di evocare mondi lontani ma senza mia andarsene veramente. Spazi che non si visitano soltanto con i piedi ma si attraversano con l’anima e quando li si scopre, nulla appare più come prima.
Il celebre Labirinto di Arianna, simbolo del mito greco e dell’epica di Teseo è tra questi, ma non si trova a Creta, come potremmo pensare. Al contrario, è proprio qui in Italia, in Sicilia per l’esattezza, tra i Monti Nebrodi, un posto in cui la leggenda prende una forma artistica
Non si tratta però di un antico rudere o di una caverna dell’epoca dei greci, ma piuttosto di un’installazione artistica letteralmente a cielo aperto. L’opera si chiama davvero Labirinto di Arianna ed è una gigantesca spirale in calcestruzzo, colorata di un vistoso rosso mattone, incastonata nel paesaggio naturale siciliano.
Si trova per l’esattezza nei pressi di Castel di Lucio, in provincia di Messina, nascosta su un altura lontana da occhi indiscreti ma facilmente raggiungibile. È stata realizzata dallo scultore Italo Lanfredini, vincitore di un concorso internazionale indetto nel 1987 da Antonio Presti, che segnato la storia artistica dell’isola.
Presti è il visionario mecenate che ha dato vita alla Fiumara d’Arte, un museo a cielo aperto che si estende lungo l’antico fiume Tusa. Dal 1982 ha trasformato questa parte della Sicilia in un palcoscenico naturale, dove arte e natura si fondono in un dialogo continuo e interminabile.
L’opera è progettata con un unico corridoio che conduce al centro e poi verso l’uscita, senza biforcazioni o inganni, come metafora della vita. All’ingresso, un grande arco appuntito simboleggia il grembo della Madre Terra, al centro invece, un ulivo troneggia silenzioso, simbolo di vita, saggezza e riflessione interiore.
Il riferimento al mito è evidente, Dedalo, Minosse, il Minotauro e il celebre filo di Arianna, ma qui la leggenda si traduce in materia viva. Per raggiungere il Labirinto si parte da Castel di Lucio, accessibile in auto dalla A20, con uscita a Tusa, da lì, una strada panoramica conduce fino alla collina.
La Fiumara d’Arte ospita anche molte altre installazioni monumentali, la “Finestra sul mare” di Tano Festa, “La materia poteva non esserci” di Pietro Consagra, “Energia Mediterranea” di Antonio Di Palma, e l’imponente “38° Parallelo Piramide” di Mauro Staccioli.