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La fortezza dei Gonzaga

Antonella Boccasile Dicembre 10, 2003
Gonzaga

Gonzaga, ecco i dettagli e le novità- torrese.it

IL FORTE GONZAGA sorge sui colli ad ovest della città, rappresentava un baluardo contro la minaccia su quel versante di attacchi ed invasioni che potevano colpire Messina alle spalle dalla costa tirrenica attraverso i Peloritani. C’erano percorsi di antiche vie che favorivano le comunicazioni e, quindi, la possibilità di attacchi. Forte Gonzaga e Castellaccio o Forte Orione, quest’ultima una struttura fortificata antichissima, sorgono esattamente al termine di una queste vie montane e, percorrendo appunto la via Noviziato-Casazza si arrivava giusto alle mura del Noviziato. Sul versante nord c’era l’arteria naturale del Giostra, non furono costruite fortezze perché evidentemente il Giostra poteva essere sorvegliato dall’alto dei Cappuccini e le artiglierie posizionate nella fortezza di Roccaguelfonia e nel baluardo dell’Andria venivano considerate sufficienti difese. Il Forte Gonzaga venne fatto costruire dal Viceré Don Ferrante Gonzaga nel 1540. La progettazione è attribuita a Ferramolino e Maurolico. Sorge ad un’altezza di 160 metri sul livello del mare e si presenta a pianta stellare irregolare con sei bastioni, di cui quattro ad angolo acuto che seguono la conformazione accidentata del suolo.

Il perimetro del Forte è circondato da fossati, si nota una guardiola dalla quale si avvista la valle del Camaro. La parte esterna è caratterizzata dai baluardi con spigoli rivestiti di blocchi di calcare con una sezione semicircolare che li conclude. La Porta architravata è quella originale, molto semplice, priva di qualsiasi decorazione ne documenta l’impostazione dei progetti del Ferramolino. Sopra la porta si nota una finestra con archi trave a semicerchio, postazioni di fucileria rinforzano la porta ai lati; nella parte alta vi

sono poi due fori circolari dai quali scorrevano le catene che azionavano il ponte levatoio.

Sopra la porta si nota una finestra con architrave a semicerchio, postazioni di fucileria rinforzano la porta ai lati; nella parte alta vi sono poi due fori circolari dai quali scorrevano le catene che azionavano il ponte levatoio. All’interno si aprono ampie stanze, dal portale d’ingresso, attraverso una stanza più piccola si accede, percorrendo uno stretto corridoio, agli imbocchi di due gallerie strette e basse, con soffitti a botte, che si diramano per tutto il perimetro delle mura e che, in alcuni punti, si allargano tanto da formare delle stanze che venivano utilizzate come magazzini. Da una scala interna posta al centro del corpo principale, si accede al primo piano e al terrazzo. Le stanze del primo piano appaiono ampie con i soffitti a botte, due sono situate nel lato est si affacciano con balconi a mensole, un’altra, situata a ovest, immette su un ripiano esterno dove una scalinata a larghi gradoni conduce al terrazzo. Qui sorge una piccola cappella settecentesca a navata unica con un prospetto assai rimaneggiato e nel quale sono visibili i resti del portale originale ad arco sormontato da una finestra ovale alla cui destra è posta una targa marmorea del 1753 in cui il Viceré Laviefuille avverte che la cappella non gode del diritto di asilo.

Da una scalinata adiacente si sale al terrazzo superiore sugli spigoli del quale vi sono due torrette di guardia. Il Forte Gonzaga conserva pressoché intatte le strutture del XVI secolo salvo modesti interventi nel ‘700, nell’800 e durante la seconda guerra mondiale. Sono stati costruiti pilastri a sostegno dei baluardi insieme ad altre piccole aggiunte quali due balconi settecenteschi che si aprono nel baluardo.

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