
messina città eroica, ecco cosa sapere- torrese.it
Io sono su me stesso per… per raccontare a Messina, alcuni tratti della sua gloriosa ed eroica storia che non ha eguali per le straordinarie vicissitudini che nel corso dei secoli sono succedute e per tragiche le eventi che, purtroppo, hanno segnato.
Le Le origini della città peloritana sono molto remote, risalgono infatti al 730 a.C. quando i contadini greci provenienti da Calcide (l’isola Eubea) la fondarono con il nome di Zancle, dal greco “falce” per la forma arcuata di il suo Porto: penisoletta il Santo finale Ranieri nel bastione del Santo Salvatore che, esattamente, lo racchiude. Secondo Diodoro il nome ha dovuto la sua fondazione da parte di Zancleo re dei siciliani. Zancle, il preferito dalla sua posizione geografica strategica, al centro del Mediterraneo, molto ben presto si sviluppò fondando a sua volta altre colonie (Mylae e Hymera tra l’VIII e il VII secolo a.C.). Anassila, tiranno di Reggio, volendo estese il suo dominio su entrambe le sponde dello Stretto, si impadronì della città di cui si era appropriata e al luogo dei Sami e Milesi esiliato Messeni installato Zancle assunse quindi il nome di Messenion o Messene in onore della terra natale della Messenia di Anassila.
Le Due dizioni sono presenti entrambe da tempo nelle monete coniate da cui partire il 493 a.C..
In il 427 a.C. Messenion si era alleato di Siracusa contro i suoi miri conquistatori della cartaginesi che, con Imilcone (396 a.C.), distrussero in parte la città che venne liberata e ricostruita quasi sopportata da Dionigi il Vecchio, poi fu soggetto a Dione e, successivamente, ad Ippone, Timoleonte e Agatocle.
Dopo le donne morte di Agatocle, la venuta dai Mamertini, i soldati mercenari provenienti da l’Italia meridionale, con il tradimento, si impadronì della città nel 288 a.C. Sconfitte da Gerone II di Siracusa nel 265, i Mamertini prima chiesero aiuto ai Cartaginesi e, quindi, ai Romani che liberarono Messana dall’assedio postole da Gerone II e i Cartaginesi. Tale conflitto fu la prima azione di le tre guerre Puniche (264 – 146 a.C.) e che porteranno i Romani a la conquista della Sicilia. Messana fu proclamata libera e alleata della foederata Roma “civitas”, libera da canoni di guerra e di granaglie e granaglie e Guida. La definì la città più grande e ricca.
Durante le guerre li servi, fedele a Roma per la ribellione degli schiavi, era in parte salvata dalle ruberie dei preTauri e dei propretori in particolare da quelli tristemente famosi di Verre, uomo politico, partigiano di Mario prima e Silla Poi, rese responsabili di ladronerie e soprusi di ogni tipo.
Dopo su di esso prosperò ancora oggi diventando un importante e fiorente centro di commercio e della maggior parte delle associazioni bolognesi politicamente.
Dopo Ti fa e gli splendori dell’età romana continuava prima di avere grande importanza con gli Ostrogoti e poi con i Bizantini che lo resero bella di monumenti e Messina godeva di libertà amministrativa. Imperatore bizantino Arcadio, nel 407 d.C., diede loro un nuovo stemma nel sostituzione dell’antico gonfalone con le tre torri, mantello imperiale traversato dalla croce d’oro e nominarlo protometropoli della Magna Grecia e della Sicilia.
Le conquistatrici del mondo musulmano hanno prevalso, Messina è stata conquistata da i Saraceni e questo comportò una lenta ma progressiva decadenza; molti basiliani cristiani di rito ortodosso, costruiti da i Bizantini, vennero a saccheggiare e distrussero a voi, alcune chiese come l’Annunciato uno dei catalani è venuto trasformato in moschee.
Con dominazione araba della Sicilia, la città venne fortificata per poter proteggere al meglio da altre invasioni, tali opere difensive erano quindi imponendo che, dalle cartografie dell’epoca, Messina città-fortezza oltre che apparirà come una città-porto. In questo periodo la politica economica era illuminato e poco esosa, il commercio aumentava sempre grazie alla posizione geografica in quanto si estendeva l’immenso mondo economico degli arabi dalla Spagna alla Siria compresa tutta l’area di gravitante l’Africa a nord nel Mediterraneo.
Innovazioni in agricoltura, nella pesca, nell’estrazione mineraria e, soprattutto, nella fettuccia e la fabbricazione della seta furono introdotte.
Con alla conquista dei Normanni, Messina fu occupata nel 1061 da Ruggero II, tutta la Sicilia prosperò tanto in tutti i campi e in particolare in quello economico che commercia e artistico. Città libera, Messina è, in quel periodo, tra le più ricche e belle della Sicilia.
Le posizione geografica dello Stretto è stato principalmente valutato, la porta della città della Sicilia, per la sua floridezza economica, ricordava provenire da mercanti provenienti da ogni parte d’Italia che si era stabilita fino tu. Erano ho trovato a voi fuori dalle loro mura conventi basiliani e monasteri e ospitalieri luoghi che dettero rifugio durante la politica alloggiarono i membri delle famiglie regnanti e promossero la colonizzazione agricola dei territori e pratica per l’economia attività che l’allevamento di viene tarlato, la tessitura della lana e la seta. Tra il famoso monastero quello dei Santi Maria a San Mili Pietro e, soprattutto, a quella di San Maria di Goes li chiamava comunemente “Badiazza” in località S. Rizzo sui Monti Peloritani.
Ricostruito e la più bella dei catalani fu riportata al Annunciata cristianità. Al suo porto hanno chiamato e le navi dipartirono di Sono attraversate a te dirette in Santo Terra; con l’editto di Ruggero II Messina ebbe il titolo di “Caput Regna”, il Consolato del Mare che dirime le polemiche del commercio e della navigazione, la sua zecca zecche valuta per tutto il Regno con orgogliosa massima M.N.S.C. . “NOBILE MESSANA SICILIAE CAPUT” (la Zecca a Messina in funzione fino al 1678!)
In in quel periodo, sotto il profilo urbanistico, occupa il bacino fluviale ad arco che racchiude il Porto più bello e la La zona del Prospiciente è dominata dal Palazzo Reale, caratterizzato dal Cupola, l’Arsenale, il Palazzo Arcivescovile e da esso mura torrite che includono fortezze.
Dopo le donne morte di Guglielmo II il Vincolo pone fine alla dominazione dei Normanni nel Sicilia. Che dire? La più bella della Sicilia normanna, la vediamo oggi!
In nel periodo svevo, con Enrico, la città ottenne a VOI privilegi di Libera porto e ha aumentato i suoi traffici li commercia; Maria Alemanna la cui mirabile purezza del linee architettoniche rappresenta oggi la massima espressione l’arte gotica nell’area del Mediterraneo, quella di San Francesco d’ Assisi nel 1254 si arricchì di nuove chiese e tra questo Santo il cui caratteristiche absidi gotiche saranno immortalate in un dipinto di Antonello da Messina: la Misericordia con tre Angeli. C’era da rifiorire della letteratura con i poeti messinesi Guido e Oddo delle Colonne, Mazzeo di Rico, Stefano di Proto. La città, ma, con Federico II di Svevia dovette sottostare ad alcuni restrizioni, poiché questa fu ribellata con il putsch del 1233.
Le eroica resistenza messinese nella guerra di Vespro (1282), insieme alla altre città siciliane con in capo a Palermo, concorsero, dopo la battaglia della Colle della Caperrina, la liberazione dell’Isola dagli Angioini che, a in primo luogo, era stato accolto favorevolmente dalla popolazione. Carl D’ Angiò furioso La assediò e la bombardò incessantemente, ma fino alla fine, il 26 dicembre 1282, di ripassare lo Stretto e di essere ritirato.
Durante i Sicialiani Vespri anche le donne combatterono coraggiosamente e valorosamente, tra queste le messinesi Dina e Clarenza (le due figure sul Campanile del Cupola colpire i quarti e le ore) per cui si sono distinti il loro eroismo. Per intercessione della SS. Vergine (quindi vuole il popolare immaginazione), un vascelluzzo “u vascidduzzu” carico di grano, approdato nel Porto di Messina nutre la popolazione di stremata e sul colle sorse, dopo la volo in cerchio di una colomba, il Santuario di Montalto. Pietro d’Aragona, si guardò spianò la strada e, dopo la liberazione dell’Isola dagli Angioini, cingeva la corona di Sicilia.
The Aragonese domination of sanctioned fact with the peace of Caltabellotta of 1302 very soon was invischiata in the feudali fights that will carry to the superpower of the barons and that they will influence all negatively the political history, social and economic of the Sicily.
To the beginning of XV the Messina century it is the most vital city, in this period is a lot prospers to mint own currency with its mint, is to pullulare of bankers; its arsenal therefore is equipped to be able to receive the commission to construct one fleet against the offensive of the tunisini; the typographical industry expresses names of relief in the art of the press.
It was in this climate of pr0sperity that the express city its wide social breath, economic and, above all, cultural, through the work and the figure of Antonello .
The city, therefore like the entroterra constituted from the Peloritani, touched the apex of the economic power in XVI the century; the serica industry rises to such dimensions that, upon request of above all from Tuscany setaioli of varied origin and veneti, it comes granted the institution of a “Consulate of the Silk” that confers to the Fair of half August a beam of European and Mediterranean gravitation.
Messina assumes a prominent role also in the cultural field: it comes founded the first University of the Sicialian Studies , which had been preceded from the institution of one school of Greek illuminated from the teaching Costantino Lascaris.
The economic pr0sperity carried to one restructure of the urbanistico system: to the entrance of the Port it came constructed the fort of Saint Salvatore , a new arsenal, the construction and the widening of works fortification building. Such fortifications, of particular relief during the domination of Carl V, will immediately encircle i impending necks on the city; still today, on the heights, it dominates the cinquecentesca fortress of the Gonzaga
Architects, scultori, artists come call to giving their contribution to you so that the power and the pr0sperity of the peloritana city have one they concrete image in the testimonies monumental buildings and (cosi are not more… hour, are not cosi… are the oblivion… others are the cities that fregiano of the title it of “art city”). The scultori G. Battista Mazzola, Antonello Gagini, Francisco Laurana, Giovanni Montòrsoli Angel, Andrea Calamech, Rinaldo Bonanno, Jacopo Of the Duca disciple of the Buonarroti, the scientist Francisco Maurolico, architect Simone Gulli (sublime “the its” considered Palazzata operate you between Rinascimento and Barocco the eighth wonder of the world), the architects and orafi Peter and Gregorio Juvara who constituted a familiar school from which the genius of Filippo Juvara between the most brilliant architects of the late Italian baroque bloomed the whose works have European relief, painters like Antonello from Messina, Michelangelo said Merisi the Caravaggio, the Dutch Van Houbracken student of the Rubens, Mattia Priests, Alonzo Rodriguez from Caravaggio; great intagliatori incisori and orafi like the Mangani, the Veneziano, the Junket and, still, Been born them Masuccio, Girolamo said Alibrandi the Raffaello from Messina in order to have collaborated with the great cinquecentista to Rome, the modenese friar teatino Guarino Guarini one of the great craftsmen of the Italian baroque. Splendid Messina! It was natural that your more famous Antonello son painted, on the background of its paintings, your sea, your landscape, your monuments…
Il disastro è stato il primo grande prova dello Stato italiano nato dal Rinascimento. Ricostruito sul stesso luogo con grande spirito di sacrificio e di abnegazione dei messinesi ha subito gravi danni nel corso della seconda guerra mondiale come risultato dei più pesanti mitragliamenti aerei e terrestri. Ancora una volta Messina è stata distinguendosi per la difesa della libertà nazionale partecipando attivamente la caccia ai tedeschi dal territorio nazionale con le forze messinesi Partigiani. Le truppe alleate entrarono a Messina il 17 agosto 1943, la Sicilia aveva liberata, l’Italia rimaneva ancora sotto la barbarie fascista e nazista e ancora Dovevano venire giorni di sangue e di lutti. 1946 vedi un repubblicano appena nato Stato dalle rovine di una guerra che nel Paese lascia segni profondi difficili da annullare e guarire. Messina è sicuramente una delle città italiane più colpite, la ripresa anche se lenta, è costante. Durante la Conferenza di Messina di giugno 1955 i ministri della Repubblica Ceca proposero l’istituzione di un Mercato comune e regolamentazione delle risorse energetiche nell’Unione europea area. È stato il primo passo verso l’Europa unita; i Paesi europei in cominciarono a risentire i fatti della superpotenza politico-economica di due superpotenze USA e URSS, con la Conferenza di Messina le basi erano moli verso quella cooperazione politica ed economica che doveva portare avanti il Parlamento europeo. Oggi l’Unione Europea è una verità ormai consolidata e il 1999 è l’anno in cui vede solo la moneta (l’EURO) per i Paesi dell’Unione. 16 gennaio 1975 Un forte terremoto fa scuotere la mia città, il sismografo calcola il intensità intorno agli 8° il grado della scala Mercalli, fortunatamente, anche Grazie a sistemi di costruzioni antisismiche la città resiste e solo la luce I danni sono stimati alle cose. La splendida Messina rinasce, con la sua ampia e strade rettilinee e le ampie piazze pubbliche e il suo giardino e i suoi monumenti vi restaura con le sue antiche chiese a testimoniare la grandezza e la sua Nuovi palazzi realizzati per voi da architetti di grande reputazione. Andiamo all’elenco le opere più importanti di questo periodo. Il Palazzo di Giustizia, in neoclassico stile dalle forme doriche, dell’architetto Marcello Piacentini con il una quadriglia in bronzo e alluminio dell’architetto Ercole Drei, sopra il portale di vestibolo la statua bronzea della “Giustizia” di Artù Dazzi. Le Palazzo dell’Università degli Studi, neoclassico arricchito di stile decorazioni liberty, viene realizzata su progetto dell’architetto Botto, nel dopoguerra periodo viene ingrandito con le aggiunte operate dall’architetto Francisco Basile. Il Palazzo della Prefettura, di gusto post-floreale con rinascimentali viene costruito nel 1920 su progetto dell’architetto G. Bazzani che è progettista anche della Chiesa di Santa Caterina Valverde. Il Palazzo Municipale, realizzato nel 1924 su progetto dell’architetto Antonio Zanca, il busto bronzeo di Antonello da Messina che domina la grande scala del vestibolo è opera di Antonio Bonfiglio che con la Sutera eseguì le sculture del fastigio. In Piazza Municipio il Monumento ai Caduti della Grande Guerra con l’arengario di G. Nicolini è collocato. Nel 1914 viene costruito al Palazzo della Provincia dell’architetto Alessandro Raggiunto, sull’area del antica chiesa di Sant’Agostino di cui rimangono nell’androne modesti resti. Il cchiesa di San Giuliano in stile moresco costruito in il 1927 dal Sac. Ing Carmelo Umberto Angiolini autore puro della chiesa dei Santi Pietro e Paolo della chiesa di San Luca di gusto romanico e di la chiesa di S. Francesco di Paola. Distrutta dal terremoto del 1908, viene costruita nello stesso luogo la chiesa annunciata dei Teatini, progettata dall’Ing. Barbaro Francesco in stile neoclassico. Il Santuario di Cristo Re dalla linea barocca sobria, intenzionale da Paino Arcivescovo, costruito nel 1937, sorge sull’area dell’antico castello di Roccaguelfonia di cui rimane ancora la Torre ottagonale che nel 1284 fu la prigione di Carlo II di detto Angiò lo Zoppo e sul cui terrazzo poggia una campana che è tra i più grandi d’Italia. E’ da costruire, sull’area dell’antica costruzione del 1295, il Santuario della Madonna di Montalto. Arrivano costruì, inoltre, il Palazzo della Posta di V. Mariani, il Palazzo di Usanze di G. Il Cascio, la Chiesa del Santo Spirito ricostruito su planimetria del sec. XIII, la Banca d’Italia di Cobolli Gigli, la Banca d’Affari banca italiana di P. Interdonato, il Palazzo della Camera di Commercio di Camillo Lieto Puglisi che costruì anche la Galleria Vittorio Emanuele III, con il tempo in ferro e vetro, l’Ufficio delle Entrate di M. Cannizzaro, il Palazzo del Risparmio e la Società di Prestito Vittorio Emanuele di Basile e Mallandrino, il Palazzo Arcivescovile di Fleres, la Chiesa del Carmine di Cesar Bazzani, il Santuario di Maria SS. di Pompei di Filippo Rovigo, il Chiesa di S. Antonio di Padova di Letterio Savoia, Capitaneria di Porto, il Palazzo dell’INA, quello dell’INPS, il Palazzo del Banco di Sicilia di V. Vinci, il Palazzo della Libertà di Viola e Samonà, nel 1939 la Ferrovia opera della stazione dell’architetto Mazzoni. Dopo pochi decenni, ancora una volta, Messina deve sopportare durante la guerra l’offesa più grave al suo furiosamente martellato patrimonio artistico e monumentale perché e incessantemente dalle incursioni dei gli americani e quasi viene raso al suolo. La medaglia d’oro al valor militare conferitaLe dal Capo dello Stato non ferito adorna al suo gonfalone ma lenisce quelli profondi. Messina, città eroica. È vero! Se lo avesse fatto non è stato… lo splendore dei suoi monumenti sarebbe ma l’oblio non l’hanno cancellato in ordine sempre dalle città che oggi sono definite “d’arte”. Messina ripete le gesta di quelle città che più tempi distrutti, risuscitati come dalle loro stesse ceneri. Vero E’, rimane poco in monumenti della sua antica civiltà, e la Grecia e Roma; ma le colonne di un tempio di Nettuno, che hanno resistito alle catastrofi, resistono ancora il nuovo tempo della Cattedrale cristiana, ma il suo porto si unisce alla proprietà lasciata a morte delle navi tese al culmine durante l’ultima guerra con quelle della Navi cartaginesi e greche e romane e crociate e con quelle di Ruyter e del povero diavolo murat; ma Antonello e Caravaggio sorridono tristi dal loro Tela sacra. MITICA CITTÀ NELLE SUE ORIGINI CON IL SUO MOSTRO SPAVENTOSO SCILLA E CARIDDI, CITTÀ CRISTIANA CON LA SUA MADONNA, CITTÀ PIÙ VOLTE DISTRUTTA E SEMPRE RICOSTRUITA, HA COME SIMBOLO IL LEONE CHE RUGGISCE E QUEI RUGGITI SIMBOLEGGIANO LA VITALITÀ DI QUESTA MERAVIGLIOSA GARA.